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ttualità

A

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Attualità

re pubblico non è più in grado di

garantire.

In quest’ottica, la contrattazione

collettiva e in misura maggiore

quella integrativa, rimediano i tagli

governativi sulla spesa sociale e

vengono incontro alle esigenze del-

le lavoratrici e dei lavoratori.

In sostanza, il welfare aziendale è

sempre più al centro della contrat-

tazione nelle banche italiane.

Lo scorso anno, in oltre l’80% dei

principali gruppi bancari in Italia,

la FABI e gli altri sindacati di cate-

goria hanno negoziato premi azien-

dali che prevedono la possibilità

poiché i dati indicano una ripresa

economica ancora debole e insuf-

ficiente. Tutto questo ha accentua-

to le difficoltà economiche non so-

lo nel Vecchio Continente, ma an-

che e soprattutto in Italia, a causa

anche di un debito pubblico sem-

pre più pesante e da una crescente

difficoltà da parte dei governi di ri-

lanciare lo sviluppo.

La grave congiuntura che abbiamo

vissuto negli ultimi dieci anni e che

stiamo, nostro malgrado, ancora

vivendo, non deve però compro-

mettere il successo nelle battaglie

vinte sin qui dello stato sociale.

Il diritto sociale e il welfare non de-

vono essere abbattuti, perché sono

testimonianza di civiltà e garanzia

di pace sociale. Diritto sociale e

welfare, semmai, vanno oggi ripen-

sati e riproporzionati secondo le ri-

sorse disponibili, prevedendo for-

me che sappiano coniugare il pri-

vato, il sociale e il pubblico.

In attesa che questi buoni propositi

si avverino, in Italia le politiche di

contenimento del welfare pubblico

avviate negli ultimi due decenni

per conseguire gli obiettivi di ridu-

zione del deficit hanno generato un

crescente bisogno di prestazioni

integrative, non solo nel campo

della previdenza e dell’assistenza

sanitaria, ma anche e soprattutto

in quello dei servizi a favore della

famiglia. Ci troviamo, quindi, da-

vanti a una forte domanda di wel-

fare integrativo a favore dei lavo-

ratori dipendenti, tra i quali figu-

riamo ovviamente anche noi ban-

cari. E tutti noi auspichiamo di ri-

cevere dalle nostre rispettive

aziende le prestazioni che il welfa-

IL DIRITTO SOCIALE E IL WELFARE NON

DEVONO ESSERE ABBATTUTI, PERCHÉ SONO

TESTIMONIANZA DI CIVILTÀ E GARANZIA

DI PACE SOCIALE. DIRITTO SOCIALE

E WELFARE, SEMMAI, VANNO OGGI

RIPENSATI E RIPROPORZIONATI SECONDO

LE RISORSE DISPONIBILI